Comunicato del Vescovo

Comunicato per Domenica 1 Marzo 2020

Decreto COVID-19

Intervista al Vescovo su L’Unione Monregalese

Lei ha già espresso il suo pensiero in merito a quanto successo. Cosa potrebbe aggiungere ancora?
Questa triste vicenda evidenzia ancora una volta di più i misteri dell’animo umano e la verità di quella che fu definita “la banalità del male”. Come già ho avuto modo di dire, nel cuore dell’uomo, sovente, c’è un vuoto abissale, una meschinità che arriva fino a strumentalizzare anche aspetti tragici della vita delle persone. Da qui l’urgenza di un impegno educativo forte, che non sia solo trasmissione di notizie o informazioni, ma educazione delle coscienze.

Cosa dice della reazione della città e del territorio?
Gesù, nel Vangelo, ebbe a dire: “E’ necessario che avvengano gli scandali”. Alcuni scandali, nel senso ampio del termine, permettono paradossalmente alla società dormiente o indifferente, dei sussulti di coscienza. Certo, questa vicenda ha ingiustamente gettato un’ombra cupa sulla città. Tuttavia nello specifico: questa vicenda ha permesso alla città di cogliere il senso vero e l’attualità della “giornata della memoria”, l’importanza di non dimenticare le atrocità del passato, le sofferenze di tante persone, causate da ideologie perverse. Dobbiamo vigilare ogni giorno perchè il male, di qualunque forma o origine, non abbia corso. La “giornata della memoria” è un forte richiamo.

Intervista al Vescovo su Repubblica

1) Che sentimento ha provato davanti a quella scritta? 
Come scritto ad Aldo Rolfi ho provato sconcerto e tristezza perché è stata colpita in modo ignobile la memoria di una donna, Lidia Rolfi, che ha reso lucida testimonianza di uno dei momenti più bui della storia recente. Inoltre posso aggiungere che davvero demoralizza dover constatare che nel 2020 siamo ancora a scrivere e a dover leggere certi deliri. Senza contare che il gesto ha gettato un’ombra sulla comunità monregalese, che davvero non la merita.

2) C’è un problema di razzismo/antisemitismo in Italia? 
Direi proprio di sì, questo ed altri episodi purtroppo lo confermano. I quotidiani di oggi, del resto, ci informano di fatti analoghi avvenuti in altre città.

3) La crisi ha contribuito a questo clima? 
La crisi che stiamo affondando contribuisce a questo clima nella misura in cui si addebita la causa dell’attuale situazione al diverso, offrendo soluzioni semplicistiche e immediate a problemi estremamente complessi. È sempre stato così nella storia: nei momenti di difficoltà si cerca il capro espiatorio, e lo si trova nel più debole o nel diverso. Purtroppo abbiamo anche perso di vista che la crisi non riguarda solo l’aspetto economico ma coinvolge l’umano in tutte le sue dimensioni.

4) La politica sta affrontando nel modo corretto questo tipo di problemi? 
La politica ha molte responsabilità, anche a motivo dei mezzi che ha a disposizione e della visibilità di cui gode sui media. I toni esasperati e surriscaldati da continua campagna elettorale, come si suol dire, non aiutano al confronto che in una democrazia come la nostra è legittimo e soprattutto indispensabile. Nuoce alla qualità del vivere collettivo anche lo scadimento del linguaggio del dibattito pubblico. Da qui al disprezzo dell’altro il passaggio è breve.

5) Cosa si può fare per invertire questa tendenza? 
Stemperare i toni, certamente, e fare memoria della storia passata non dando per scontate le acquisizioni. Questo tuttavia non basta. All’informazione occorrerà accostare una paziente e inesausta formazione delle coscienze per metterle in condizione di discernere il bene dal male, esprimere valutazioni, fare scelte coerenti.

6) La risposta della comunità monregalese è un buon segnale?
Il presidio a cui hanno partecipato numerose persone nel corso della serata di Venerdì, la presa di distanza di molte figure istituzionali e la fiaccolata organizzata per lunedì sera dalla Città penso possano essere un buon segnale da cui occorre partire.